Telemedicina per 300 mila entro fine anno, pronta la piattaforma
Agenas, quasi 400 mila operatori useranno l'infrastruttura
È realtà la Piattaforma Nazionale di Telemedicina, la cornice tecnologica che rende possibili l'erogazione di soluzioni di telemedicina in maniera uniforme in tutto il Paese. La Piattaforma è stata presentata questa mattina all'Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. L'infrastruttura, la cui realizzazione si inserisce nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), pone le basi per raggiungere gli obiettivi fissati dal Piano, vale a dire l'assistenza di almeno 300 pazienti entro la fine del 2025 fino ad arrivare a quasi 800 mila entro il prossimo anno. La Piattaforma si compone di un'Infrastruttura Nazionale e 21 Infrastrutture Regionali di Telemedicina a uso delle Regioni e province autonome preposte all'erogazione dei servizi. Per implementare questi ultimi nei mesi scorsi sono state effettuate due gare: una per l'acquisizione delle Infrastrutture Regionali per un valore di oltre 340 milioni di euro; l'altra per l'acquisto di postazioni di lavoro e la relativa logistica per un valore di circa 186 milioni. Nei prossimi giorni sarà ripartita tra le Regioni una terza tranche da circa 172 milioni. Al momento sono oltre 90 mila le postazioni per l'erogazione delle prestazioni di telemedicina disponibili che potranno essere usate, oltre che nelle case e ospedali di comunità - strutture centrali nella riorganizzazione dell'assistenza territoriali - anche negli studi medici e nelle farmacie rurali. Secondo le stime delle Regioni, gli operatori sanitari che dovrebbero far uso della strumentazione e delle postazioni acquisite sono quasi 400 mila, tra medici di famiglia o di ruolo unico, specialisti, pediatri, infermieri e altri professionisti sanitari. La messa a punto non è stato semplice, ha detto il direttore generale facente funzione di Agenas, Giulio Siccardi. Questo perché "per realizzare la sanità digitale bisogna mettere insieme tre diritti fondamentali: la tutela della salute; il Titolo Quinto della Costituzione e quindi la tutela delle autonomie; infine la privacy".
S.Ogawa--JT