Nel Giorno della Memoria tornerà a suonare il violino di Dachau
Concerto al conservatorio di Bari con lo strumento di 80 anni fa
Il violino di Dachau, appartenuto al deportato italiano Manzi e da lui stesso portato via dal campo di concentramento nazista dopo la liberazione, risuonerà per la prima volta dopo 80 anni in occasione delle celebrazioni del Giorno della memoria. Il conservatorio Niccolò Piccinni di Bari e la fondazione Istituto di letteratura musicale concentrazionaria di Barletta, in collaborazione con la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Puglia, hanno infatti organizzato il concerto 'Conservare la memoria' che si terrà il 29 gennaio (ore 20) nell'auditorium Nino Rota del capoluogo pugliese e che, tra matinée e serale, coinvolgerà docenti e studenti del conservatorio. Nell'occasione saranno eseguite musiche composte nei lager dall'ensemble del conservatorio diretto da Paolo Candido, con il soprano Anna Maria Stella Pansini, il tenore Nico Sette e il baritono Angelo De Leonardis. Così come avvenne lo scorso anno, quando fu inaugurato il violino di Cesare Savino dopo il restauro affidato al liutaio Bruno Di Pilato, quest'anno sarà possibile ascoltare le note di un altro strumento recuperato dai lager, il violino di Dachau, trafugato da Manzi nel parco strumenti del campo di concentramento nei giorni della liberazione. Il presidente della fondazione, Francesco Lotoro, il 27 gennaio sarà invece ospite ad Auschwitz in occasione dell'apertura al pubblico dell'ex alloggio del comandante del lager, Rudolf Höss, e della sua trasformazione in Centro internazionale per la ricerca, istruzione e azione contro estremismo e antisemitismo.
T.Kobayashi--JT