Sonia Bergamasco, ognuno ha la sua personalissima Duse
In sala dal 3 febbraio il suo docu, 'Duse, The Greatest'
(di Francesco Gallo) "Ognuno ha la sua Duse. Ognuno di noi la crea attraverso le testimonianze di altri e con il potere della propria immaginazione. È lì il nodo drammaturgico di questo mio racconto nutrito da testimonianze che sprizzano fascino, quel fascino che aveva colpito Charlie Chaplin come la Monroe". Così Sonia Bergamasco all'ANSA parla della sua ossessione per Eleonora Duse a cui ha dedicato il documentario 'Duse, The Greatest' da lei scritto e diretto, in sala dal 3 febbraio distribuito dal Luce e che l'attrice poi accompagnerà ogni sera in una città diversa "come fosse un tour teatrale" fino al 28 febbraio (si parte dal Troisi di Roma per chiudere a Perugia passando per Genova, Milano e Venezia). Nel documentario, già passato alla Festa di Roma, un'investigazione sull'attrice che ha cambiato l'arte della recitazione per sempre ispirando Lee Strasberg e generazioni di attori. Ora come può una donna, di cui rimangono unicamente un film muto e qualche foto e ritratto, essere ancora così influente? "Con questo film - dice la regista -, come una detective, mi sono messa sulle sue tracce. La Duse intercetta le nuove generazioni attraverso la sensibilità di figure carismatiche come Charlie Chaplin - che la vede a teatro a Los Angeles e scrive "è la più grande artista che ho mai visto"- e il giovane Lee Strasberg, futuro direttore dell'Actors Studio, che guardandola al lavoro, intuisce il segreto di un'arte della recitazione che entra a far parte dell'immaginario collettivo di generazioni di attori di cinema". Era davvero un'antidiva? "Lo era all'ennesima potenza. Per molto tempo purtroppo era conosciuta solo come l' amante di D'Annunzio. Altro che sua amante, sembra che quando Verdi andò a vedere 'La signora delle camelie', il cavallo di battaglia dell'attrice, disse: se lo avessi visto prima avrei scritto diversamente 'La traviata' . Perché gli incontri con il pubblico? "Credo sia davvero importante per l'autore incontrare il pubblico quando vuole proteggere la sua storia". Nel docu interventi di Annamaria Andreoli, Sonia Bergamasco, Valeria Bruni Tedeschi, Elena Bucci, Ellen Burstyn, Federica Fracassi, Fabrizio Gifuni, Ferruccio Marotti, Helen Mirren, Emiliano Morreale, Mariapaola Pierini, Caterina Sanvi, Mirella Schino, Giuditta Vasile. Il docu è una produzione di Propaganda Italia, Quoiat Films, Luce Cinecittà in collaborazione con Rai Cinema.
M.Matsumoto--JT